Canzoni, album, concerti, opere rock, colonne sonore, partecipazioni speciali e collaborazioni. Una discografia che, in fondo, è anche un meraviglioso inno all’eterogeneità musicale e a una trasversalità capace di spaziare dall’indie al blues, dalla canzone d’autore al folk fino alla psichedelia e al noise.
Ballate criminali, canti di lavoro e fenomeni atmosferici. Ecco i temi presenti nel nuovo disco di Umberto Poli e del cantautore Ricky Avataneo. Grama Tera, che è anche il nome del progetto fondato dai due artisti, si presenta come un “concept album” con storie capaci di intrecciarsi al punto da creare un’autentica narrazione in musica: il tema della madre morta che torna dall’oltretomba per proteggere i figli dalle angherie della matrigna, la tempesta che distrugge la campagna, la classica enumerazione dei giorni della settimana a simboleggiare il non-lavoro e molto altro.
Il seguito di Creature selvagge (2016), più maturo e “pop”, tra arrangiamenti di archi e fiati, sintetizzatori e la consueta parata di strumenti “strani”. Una Wunderkammer di bizzarrie acustiche che include spazzole, tubi in pvc, macchine da scrivere, racchette da tennis, bidoni industriali e batterie di pentole, accanto a strumenti più classici come chitarra e pianoforte e altri meno comuni come marimba, banjolino, Farfisa, cigar box, theremin, vecchi armonium, vibraphonette e seghe musicali.
Aperto per ferie potrebbe anche intitolarsi Aperto per sogni perché le canzoni che lo formano hanno il dono di fotografare quella densità a scomparsa che è la materia essenziale di un sogno. Umberto compare in veste di special guest su tre brani: Alda (chitarra elettrica), Sotto il cielo di Olga (ukulele baritono) e Test a crocette (e-bow).
Undici composizioni originali che mescolano blues, rock, soul, pop e canzone d’autore, vantando la presenza di ospiti d’eccezione quali Luther Dickinson (North Mississippi Allstars, The Black Crowes, John Hiatt, The Word, ecc.), Fabrizio Poggi (candidato ai Grammy Awards 2018) e la giovane arpista e cantante Cecilia.
Un disco dal vivo che mette in scena - senza fronzoli, trucchi da studio, sovraincisioni o altro - tutta la poliedricità, il gusto e la carica della band torinese.
L’esordio dei Gospel Book Revisited in forma di EP. Registrato nell’aprile 2017, nel corso di una session di tre giorni, il disco si compone di cinque tracce: tre grandi classici e due inediti si alternano per venti minuti di blues declinato in varie gradazioni di rock (dalla ballad al garage) al seguito di una voce soul.
Le canzoni sono creature selvagge: sfuggono, si nascondono, saltano, all’inizio sono piccine ma poi crescono e sporcano tutto in giro. Con Creature selvagge, il suo disco d’esordio, Lastanzadigreta cerca cerca di addomesticarne una dozzina. L’album si è aggiudicato il Premio Tenco sezione “Opera Prima” nel 2017.
Un viaggio nel mondo dell’immaginario, un delicato percorso fatto di musica, storie, suoni reali e surreali, voci, e poi ancora cavalieri al galoppo, aquiloni, aeroplani, api ronzanti e amori che non conoscono l’incedere del tempo.
Il secondo EP di lastanzadigreta, opposto elettrico e psichedelico del suo lato a. Mandolino e chitarra elettrici spinti al massimo, marimba punk, bidoni dell’immondizia, didjeridoo, voce e chitarra. A margine, una nota di dolcezza: una cover di Non mi rompete del Banco del Mutuo Soccorso. Il disco è stato registrato interamente dal vivo al Diavolo rosso di Asti, il primo dicembre 2013.
Musica e storie per corde vocali e non, bidoni, strumenti elettrificati e acustici, giocattoli e tubi sonori.
Un’opera rock in cui letteratura, teatro e musica si fondono e si compenetrano, coinvolgendo l’ascoltatore in un’esperienza artistica assolutamente originale. La vicenda ruota attorno a tre anonimi personaggi (un ragazzo, la sua fidanzata e un misterioso sconosciuto) e ad alcuni fondamentali nuclei tematici che spaziano dall’amore alla fedeltà, dalla speranza all’illusione alla morte. Umberto è l’autore della storia e dei testi delle canzoni.
Indie-rock band nata nel 2002 a Torino, i Supershock hanno all'attivo 700 concerti in Europa, America e Medio Oriente. Nell’album, Umberto suona la chitarra elettrica in Giant.
Le canzoni dei Silvertrane attingono alla migliore tradizione della musica soul, funk, jazz e, naturalmente, blues: quest’ultima, esplorata in ogni sua minima accezione, a partire dalla tinte più forti - tendenti all'hard rock - fino a quelle più tenui e raffinate, in pieno New Orleans-style.